Quella stella dell'Epifania

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Ci ricorda che la fede abita il buio, ma vive di luce.


Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme”. I Magi sono dei saggi nell’esperienza della fede. La loro storia inizia con l’apparire di una stella, il baluginare di una luce nella notte: l’hanno scorta, le hanno dato un senso e sono partiti, alla ricerca di quel Dio che ha fatto balenare una luce nell’oscurità.
La fede non vive del senso del dovere, ma del bagliore discreto di una luce, che non sai da dove viene e dove va, ne ascolti la voce, senti che puoi darle fiducia e affidarle il tuo cammino.
Le stelle non si vedono di giorno. C’è dunque una dimensione notturna della fede, dove non è tutto chiaro. I Magi partono, insieme, anche se non hanno capito tutto! Probabilmente in quel cammino saranno andati un po’ a tentoni, a tratti si saranno anche persi e ci sarà stato bisogno dell’apporto di tutti per non cedere allo sconforto, alla nostalgia, alla decisione di tornare indietro; tutti avranno soprattutto messo attenzione a quei segni che potevano orientare il passo.
Rispetto alla fede nessuno si trova ancora nel pieno meriggio, siamo tutti viandanti che hanno scorto una piccola luce, ma nessuno la possiede; questo è il presupposto per una Chiesa davvero accogliente, aperta e in dialogo con tutti, in ascolto e docile ai “segni dei tempi”, per proseguire nel cammino e non tornare indietro. 
Con il bagliore di quella stella, abitando la notte, i Magi giungono a Gerusalemme. Sappiamo come vanno le cose. La loro visita al Re della pace scatena violenza e morte: la strage degli Innocenti è il rovescio della medaglia. 
La fede non è una assicurazione sul bene, sulla salute, sulla pace, sulla vita, e non è automatico che al bene risponda il bene, che l’impegno, la fatica, la dedizione, l’amicizia, l’amore, abbiano un esito positivo, un contraccambio. 
Anche quel Bambino non sarà risparmiato da questo, tra i doni dei Magi vi è la mirra, usata per la sepoltura dei corpi: Gesù da subito conoscerà la minaccia del potere del male e, come accade oggi, anche per lui la fuga sarà la sola via per sottrarsi alla morte.
I Magi giungono comunque a Lui, al senso della loro storia e del loro cammino, alla Luce venuta nel mondo. 
Quel Re non li ha trattenuti al suo servizio e loro non sono rimasti “a fargli compagnia”: tornano al loro paese, tra i familiari, gli amici, i vicini di sempre, ma tornano per un’altra strada. Qualcosa è cambiato, qualcosa cambierà.
La vera speranza è affidata al bagliore di una stella nell’oscurità, una luce che Dio non farà mai mancare nelle notti dell’umanità, perché siamo fatti per la luce e non per il buio
 

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